

Sher Avner. Life tracks
Officina della Scrittura è il primo museo al mondo dedicato al Segno, attraverso un grande progetto che testimonia la nascita e l’evoluzione di un’invenzione straordinaria.
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14 Giugno 2017 31 Agosto 2017 |
Un “Esperanto visivo” da leggere attraversando più livelli di comprensione: segni grafici, gesti, emozioni, corpi, per allontanare ogni differenza culturale. Forse per questo motivo Avner Sher ha scelto il sughero come materiale principale delle sue opere. Tra le crepe, le ferite della corteccia esterna della quercia di Cork, si legge la rinascita. La corteccia viene staccata dal tronco una volta ogni nove anni, un trauma ripetuto che la quercia cerca di dimenticare. L’artista israeliano usa il sughero per creare un mondo interiore, che affondi nelle origini e si nutre di desideri. Attraverso la sua arte Avner Sher vuole decodificare il presente e osservare i punti di collisione tra civiltà inon-date da credi, disperazioni e speranze. La personale “Bridge Palermo Jerusalem” di Avner Sher si inaugurerà giovedì 14 giugno alle 18,30 nella Sala delle Verifiche del complesso monumentale dello Steri, a Palermo, dove resterà fino al 31 agosto. Costruita da Ermanno Tedeschi – curatore internazionale con alle spalle tanti anni dedicati alla valorizzazione delle eccellenze culturali ebrai-che ed israeliane – e Flavia Alaimo, storica dell’arte già impegnata in eventi espostivi sul tema dell’esodo, la mostra è organizzata da Acribia in accordo con l’Università di Palermo, gode del pa-trocinio dell’Ambasciata di Israele ed è inserita nel programma di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018. “Un progetto site-specific realizzato per l’Università degli Studi, che si rivela partico-larmente significativo – spiega il Rettore Fabrizio Micari -: da un lato, si ricollega alla poetica di Av-ner Sher, profondamente legata a Gerusalemme e ai concetti di distruzione e rinascita associati alla storia del popolo ebraico; dall’altro, si radica nella città che ospita la mostra scaturendo da un’originale ricerca su riproduzioni di carte antiche di Palermo”.